= Tetto
= Salone Principale
» Storia
= Statuto
= Componenti
= Brande
= Pics & Skills
= Giocare di Ruolo
= Test Classe
= Cantine
= Portone
 Lot lì - 21 febbraio 2002

Nei tempi cupi, quando Lot tremava sotto gli assalti di Honorius e Nathamer, i Ladri erano lì... al fianco dei Nobili e dei cittadini, condividendo gioie e dolori, combattendo a modo loro ma con lo stesso accanimento di tutti contro il male. Un tempo la Gilda era forte, e sotto la guida del “Vecchio” atti di eroismo furono compiuti, anche se nessuno li ringraziò mai, anzi, furono sempre guardati con sospetto.
Quando la vecchia Lot cadde sotto gli assalti di Honorius, non solo i Nobili e le altre genti trovarono rifugio presso la Cittadella: anche i Ladri, con più onore che buon senso, decisero di condividere la sorte delle genti di Lot.. e soprattutto i loro averi!

Nonostante le gravi perdite subite nel corso degli anni, mescolatisi ai cittadini ignari, riorganizzarono le fila e si mostrarono. Un giorno buio, però, il tradimento li colse all’improvviso: non tradimento interno, anche se ormai erano stanchi e demoralizzati, non frutto di giusta vendetta... furono scacciati da Lot in una gelida alba... e cancellati dalle cronache.

Ma... gli eredi dei Ladri di Lot raccolsero la sfida e, tenaci e impavidi, rientrarono a Lot alla chetichella: la taglia sulla loro testa non li intimorì, si mescolarono alla gente comune, svolsero compiti e mestieri, si arruolarono e prepararono il ritorno. Ora sono di nuovo tra Voi, ancora una volta allo scoperto, pronti a cogliere ogni Vostro attimo di distrazione, irriverenti, beffardi, incuranti se la vittima sia Nobile o cittadino, straniero o viandante. Il loro motto è rubare, rubare.. e ancora rubare. Dame e Messeri! Attenti ai vostri averi... ed al vostro cuore.

I Ladri di Lot son tornati.

_Lyra e MesserMalachi
riveduto da Galford

 Lot lì - 21 giugno 2003

La Banda così riunita intraprese la sua strada al di fuori di ogni legge comune, confidando solo nelle proprie capacità e nella fratellanza stretta tra i membri. Annoverava tra le sue file lestofanti d'ogni genere: tagliaborse, scassinatori e farabutti senza pietà, capaci imbroglioni che con squadre organizzate in azioni furtive, travestimenti ed inganni presero il Granducato alla sprovvista, spiazzando i cittadini... stupendoli, a volte. Intuita la presenza dei ladri e la loro capacità di agire in sordina, molte cerchie di combattenti e difensori cominciarono a preparare contromisure, che costrinsero la Banda ad affinare le tecniche e mantenere una identità di copertura, acquisire più consapevolezza nel movimento di gruppo per meglio agire e fuggire senza conseguenze.

Losche faccende di cui soltanto poche persone dai non rivelati nomi conoscono ogni piega, spinsero una delle guide della Gilda a far perdere le proprie traccie persino ai suoi stessi compari. Forte nell'Arte ed agile di pensiero, Galford si mescolò tra le genti come un comune cittadino che da' il benvenuto all'Estate, ma come ex-Capobanda continuò, fermo nella decisione presa, a seguire da lontano le gesta dei non più suoi ladri, a volte consigliandoli personalmente ed altre volte distogliendo lo sguardo da quel cammino ancora a lui così affine.

L'altro Capobanda, Lyra, si ritrovò volutamente sola nel suo grado, ad affrontare il malcontento cittadino, le vendette meditate e le forze difensive legali oramai preparate a fronteggiare i ladri; ella più volte difese i suoi ladruncoli dagli attacchi di molti, sia verbali che scontri d'armi, tanto che si ritrovò più spesso a trattare compromessi ed accordi che ad organizzare colpi ed elaborare tattiche. Proprio per questo motivo, la tensione arrivata a livelli troppo sfinenti spinse la Mezzelfa a lasciare il suo posto d'improvviso senza nominare un successore: la Banda restava sprovvista di guida mentre, inspiegabilmente, l'Ordine degli Azzeccagarbugli guadagnava un nuovo membro.

I Ladri rimasti si trovarono una sera e decisero di comune accordo chi avrebbe dovuto prendere in mano le briglie del Gruppo e condurlo sulle strade di Lot senza disperderlo nel silenzio. Fu così che l'allora Capo Rapitore Mythchell, uno dei più anziani ladri chiamati sul campo, divenne Capobanda. Supportato dalla fiducia di tutti i ladri, il Mannaro cercò di riportare l'Organizzazione Fuorilegge a dominare le vie del Granducato nonostante gli ulteriori ingaggi che i Nobili effettuarono per accrescere la salvaguardia della Città.

Il nervosismo, una botte di polvere pirica, abbondava nel Covo della Banda e l'ingresso immaturo di una Lady dal ruolo interno eccessivamente elevato, assegnatole dal Capobanda sulla fiducia, e totalmente estranea al furtivo mestiere, non fece che peggiorare una situazione già critica di per sè: strategie fallite, occasioni sfumate e ricavi sempre più rari contriburono ad alimentare discussioni già accese; la paura di venir scoperti o trovarsi indifesi con una spada puntata al collo disunì i ladri, li rese diffidenti ed insicuri sempre più spesso solitari ed inermi, quasi apatici. La miccia venne accesa, e la gilda scoppiò. Inevitabile fu la ribellione da parte dei ladri verso quella donna entrata dalla porta principale senza i requisiti e senza un briciolo di umiltà: il Capobanda Mythchell venne travolto dalla situazione da lui stesso creata e, spodestato insieme al Consigliere Shayna con cui intanto si era unito in matrimonio religioso, si allontanò dal GranDucato nel buio di una notte.

Così riaccadde: la gilda era nuovamente senza un Capo e, presi da una sorta di rammarico e malinconia, i Ladri rimasti iniziarono a meditare che fare. Più volte in passato alcuni banditi avevano dimandato all'Umano del perchè non volesse tornare al Covo, senza mai riuscire però a trovare in lui una risposta chiara alle loro richieste.

Fu una sera verso la fine dell'inverno che, contro ogni aspettativa, la stella del Libero Vagabondo riprese a brillare [23/03/03]: per volontà sua stessa, e placet Nobiliare, il nome del primo Capobanda riprese ad esser sussurrato nelle ombre delle vie cittadine ed il suo rientro al Covo, dalla porta principale e come unico Master, venne preso dai Ladri con entusiasmo e rinnovata fiducia. Abbracciando nuove motivazioni e differenti ideali, Galford iniziò la sua opera di reinsediamento trasformando la Banda dei Ladri in una Corporazione Ufficiale: agli occhi della cittadinanza, questa mutazione non parve segnare chissà cosa, differentemente i Ladri ben capirono la necessità e, tutti concordi, abbracciarono l'idea del nuovo Capo Mastro come unico credo; qualcosa era cambiato.

Pronta a dimenticare le amarezze, la Corporazione è stretta ora al Palazzo delle Ombre... potenzialmente capace di riemergere ed organizzare da zero una nuova gilda avente come fulcro la Nobile Arte!

_Firelips e Galford

 Lot lì - 21 febbraio 2006

Dal Palazzo della Corporazione, Galford seppe così allungare le ombre sulla città. Nuove leve andavano adesso a unirsi a quelli che erano gli storici farabutti che non avevano rinunciato all'idea di agire insieme. Cambiava la città, che da piccolo borgo stava diventando sempre più un prosperoso luogo di attività commerciali, e cambiava con lei anche l'attività criminale organizzata.

La vecchia Banda non esisteva più e al suo posto si era formata una vera e propria Organizzazione, ai cui vertici stavano di volta in volta i Ladri che si erano dimostrati più capaci nelle varie branche. "Mastri" erano soliti farsi chiamare, e assieme a Galford si organizzarono in un vero e proprio GranConsiglio: in tal modo la Corporazione riusciva a gestire la quasi totalità delle attività illegali dell'intero Granducato. Non più solo ruberie generiche ma esperti nell'arte dello Scasso, del Borseggio e financo un drappello di sgherri e di Bravacci a guardar le spalle dei più svelti. Mano a mano altre persone fidate e faccendieri di discutibile moralità andarono ad ingrossare la rete di collaboratori di cui la Corporazione faceva impiego, adibendo alcuni dei luoghi chiave della cittadella a snodi nevralgici per le proprie attività.

Gli interessi del Palazzo dei Ladri si spingevano oltre i battibecchi politici e le dispute dogmatiche, fumo negli occhi dei cittadini oltre il quale i Ladri seppero vedere. Fu così che, mentre per le vie della città e fuori dalle mura infuriavano gli scontri derivanti da un profondo scisma religioso, la Corporazione ne traeva nuovamente vantaggio: non uno bensì tre inganni furono orditi contemporaneamente! Mentre le diverse fazioni createsi all'interno del Granducato s'illudevano di poter contare ognuna sull'appoggio dei Ladri, il Capo Mastro ed i suoi continuavano imperterriti ad agire di sottecchi per il proprio unico interesse, a discapito degli ignari alleati su ambo i fronti.

Col passare degli anni ai Ladri giunsero anche alcuni appoggi politici, personaggi fra i più influenti finirono col chiedere l'appoggio della Corporazione per sbrigare certe faccende che avrebbero dovuto restare celate agli occhi dei più, irreprensibili legulei finirono col far ricorso a certi servigi che solo gli uomini al soldo di Mastro Galford avrebbero potuto rendere.

La gilda non era più un'organizzazione clandestina ma una solida realtà di cui si conosceva l'esistenza sebbene si ignorasse l'identità della quasi totalità dei componenti. La Corporazione dei Ladri era ormai un meccanismo ben oliato e reattivo.

...ma ogni volta il Palazzo della Corporazione tornava ad ascoltar le voci dei vicoli, per reclutare nuovi promettenti talenti per l'Arte. Le dicerie tra le bancarelle della Piazza del Mercato ed i numerosi informatori che, curiosamente, percorrevano con una certa assiduità il lato Nord della Via del Fumo parlavano di rivelazioni, di visioni: "le parole di un Semidivino hanno indicato una nuova terra" dicevan taluni... "si prepara l'esodo al di là del mare" aggiungevano altri.

Non fu certo per credito prestato alle profezie e neppure per superstizione che fu presa la decisione. La nuova situazione politica che stava dividendo il Granducato non prometteva nulla di buono per gli anni a venire e dunque a ciascuno il Primo Ladro chiese un parere: fu la maggioranza a decidere e non il GranConsiglio nè il Capo Mastro, quella volta; abbandonare una città da molti abbandonata, per seguir la fortuna ed intraprendere una nuova sfida.

I briganti a Lot non sarebbero mai mancati, giacchè del futuro di questi la vecchia volpe a nome "G" si stava già occupando. Così, formalmente, la "Corporazione dei Ladri di Lot" fu sciolta [30/12/06] agli occhi dei cittadini e con un brindisi in taverna, alla maniera ladresca.

Formalmente perchè...

_Aronar e Invernomuto
riveduto da Galford